“Hangar 2173” la storia delle funivie del Monte Bianco

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Lo spazio espositivo è la nuova proposta di funivie Sky Way Monte Bianco per raccontare la storia di un incredibile cantiere

La storia delle funivie del Monte Bianco all’interno di Sky Way

 

Lo spazio espositivo “Hangar 2173” è la nuova proposta di funivie Sky Way Monte Bianco per raccontare e celebrare la lunga storia di un incredibile cantiere iniziato nel 1941 per la realizzazione della prima funivia di alta quota che conduce fino agli oltre 3.000 metri in uno scenario unico e suggestivo.
Tutta la narrazione ha sede nei due piani della prima tappa di arrivo della vecchia stazione di risalita.

Filo conduttore dell’allestimento è la fune, un elemento indispensabile per la salita fino al “cielo”.
Prima raccontata attraverso i suoi storici ingranaggi, come semplice strumento funzionale indispensabile all’ascensione, per poi giungere all’opera di arte contemporanea dell’artista Letizia Cariello intitolata “Una scala appesa al cielo”, nella quale le funi recuperate del vecchio impianto diventano una metafora del possibile, una salita verso l’alto dell’animo umano.

Il Conte Dino Lora Torino

Hangar 2173 vuole inotre rendere omaggio al suo più importante costruttore, l’Ing. Lora Totino, (Conte biellese e figura chiave della storia della funivia, che come un sognatore volle unire paesi divisi dalla guerra, realizzando il collegamento con Chamonix),

soffermandosi inoltre sulla storia di tutti gli uomini che hanno partecipato nei decenni ai cantieri susseguitisi, lasciando un’impronta indelebile del loro duro lavoro su queste montagne.

L’allestimento multimediale di ultima generazione all’interno dello spazio porta anche a riflettere sul tema della montagna.

La presenza di docce sonore permettono alle voci intervistate di personaggi celebri, come l’alpinista Hervé Barmasse, o l’astronauta Samantha Cristoforetti, insieme a molte altre,  di vivere aspetti della montagna vissuta in modo diverso, dal gesto pratico, all’esperienza del cielo. 

 

La prima tappa del Pavillon ad altezza 2.173 m slm. si trasforma quindi in “The mountain”, un luogo in cui la scoperta della montagna diventa a portata d’uomo.

Una tappa questa per scoprire e vivere tutto l’anno l’esperienza del paesaggio d’alta quota.  Non solo con la visita del bellissimo giardino botanico e con la possibilità delle passeggiate ma anche con l’esperieza di pranzare ad alta quota. Il nuovo Bar offre infatti cibi selvatici, toast con pane ai licheni e un ristorante a buffet.

All’uscita di Hangar 2173, infine, si trova un foulard di seta a rappresentare idealmente l’evoluzione delle cabine appese a un filo, grazie alla creatività dell’artista valdostana Chicco Margaroli.

 

Qui la salita non è solo un’ascensione verso il Monte Bianco ma si compone di tante esperienze!

 

 

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