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La magia del Colle del Gran San Bernardo

1 Aprile 2018

Un colle molto alto e forse non “solo” un colle! Un luogo mistico impregnato storia, sacralità e di sensazioni da vivere nell’anima e sulla pelle. I suoi 2.473 m.di quota lo resero per millenni un passaggio non facile da transitare per raggiungere le mete dei commerci e dei pellegrinaggi.

A livello paesaggistico lo scenario è davvero suggestivo, uno specchio d’acqua incorniciato da roccia pura a tratti verdeggiante dove venne scolpita duramente la lunga “Via romana delle Gallie“, che qui giungeva dopo aver tracciato il suo percorso attraversando tutta la Valle d’Aosta.
Già anticamente in questo luogo era venerato il Dio Penn celtico, culto che in seguito i romani sostituirono dedicandolo a Giove Poenninus, erigendo un tempio sacro in suo onore. Proprio nel pianoro chiamato “Plan Jupiter” vennero portati alla luce i resti di due mansiones cioè punti di sosta per viaggiatori, oltre a numerose monete romane.

Anime in cammino, merci, culture, tanti scambi ma anche soste fatte di accoglienza e riposo grazie all’Ospizio dei canonici, il più alto d’Europa, che per 1000 anni dalla sua apertura non ha mai chiuso la sua porta. Ingrandendosi tuttavia attraverso i secoli, ancora oggi si può definire la casa di tutti i viaggiatori.

 

COSA VISITARE

I MUSEI, del Tesoro e del Colle
Oltre alla storia del luogo e del suo paesaggio, l’Ospizio, fondato da San Bernardo d’Aosta nel 1050, per proteggere chiunque si trovasse in difficoltà, in balia del freddo, della neve, ma anche dalle scorrerie dei briganti, ospita al suo interno il bellissimo Museo del tesoro con preziosi cimeli sacri, frutto di donazioni, allestito in chiave contemporanea e avvolto da un blu carico di intensità.

A pochi passi dall’Ospizio si trova il nuovo museo di montagna e tradizione aperto nel 1987, molto esaustivo e completo. All’interno la sensazione è quella di una accogliente abitazione Rappresenta ogni aspetto della vita del Colle.
Dalla preistoria al paesaggio naturale, nel quale sono esposti fauna, minerali, ricostruzioni di ambienti di vita quotidiana e numerosissimi reperti romani e medievali, emersi dalle campagne di scavo. È un luogo che merita di essere visitato.

LA CHIESA
La Chiesa del 1685, ricostruita nel sui resti di un precedente edificio primitivo, si presenta in stile barocco con un possente altare maggiore color nero, bianco e oro, sormontato dalle volte riccamente decorate con affreschi che manifestano il regno dei cieli.
Preziosi gli stalli lignei in noce massiccio accuratamente scolpiti e la cripta. È un luogo che vi farà vibrare l’anima.

NAPOLEONE
Proprio il celebre condottiero francese passò di qui! Scelse il valico svizzero per entrare in Italia durante la Seconda Campagna di Italia. Con un numeroso esercito di circa quarantamila uomini, transitò il colle nel maggio 1800.
Targhe in bronzo lungo la strada dall’Ospizio verso l’Italia, ricordano il passaggio delle sue truppe . Un’altra testimonianza è inoltre il monumento funebre dedicato al generale, Desaix, morto a Marengo che Napoleone volle successivamente ricordare in questo luogo.

Non possono mancare loro, i BARRY!
I famosi Cani San Bernardo, da sempre compagni dei monaci, sono una varietà di molossi, utilizzati sin dal XVII° sec. a protezione dei viandanti ma anche per tracciare piste nella neve e per soccorrere viaggiatori dispersi. A ricordo del loro importante aiuto e per tutti i servizi resi, li troverete ancora al colle, come simbolo di affetto e del luogo ma solo in estate, in quanto il loro inverno gii lo trascorrono nell’allevamento di Martigny in Svizzera.

 

DEGUSTAZIONE DOP
All’ingresso del Bourg Saint Rhémy en Bosses, sorge l’azienda che produce e stagiona “le Jambon de Bosses”, il rinomato prosciutto crudo tipico di questa zona posta a 1600 m.ai piedi del Gran San Bernardo.
Dopo una visita allo stabilimento è possibile assaporare questa specialità con delle degustazioni e fare degli acquisti facoltativi.

CIOCCOLATO che passione
Da non perdere l’occasione di acquistare nel buon cioccolato, nei punti vendita souvenir collocati appena superato il confine.

Informazioni

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