Il Quadrato magico di Aosta

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La Collegiata di Sant'Orso custodisce molti "tesori" da osservare con attenzione e talvolta da decifrare. Tra questi si cela un mosaico antico risalente alla metà del XII° chiamato Quadrato magico o del Sator per le parole che lo compongono

IL QUADRATO MAGICO

 

L’atmosfera così particolare che regala la Collegiata di Sant’Orso, con la diversità delle sue strutture architettoniche, assieme alla combinazione stilistica e decorativa degli ambienti interni, affascina da sempre i visitatori ogni età.

Essa infatti custodisce molti “tesori” da osservare con attenzione e talvolta da decifrare, come ad esempio i numerosi capitelli istoriati del chiostro romanico, recanti simbologie e scritte in latino, oppure il ciclo di affreschi detti “Ottoniani” risalenti all’anno mille oggi conservati nel sotto tetto e visitabili con una camminata al di sopra delle volte gotiche e la Cripta, un piccolo ambiente denso di atmosfera, dedicato al Santo.

Nel 1150 circa la Collegiata abbraciava la Regola Agostiniana del 1132 e si trasformava in un luogo di comunità conventuale.

Il mosaico del Sator

In questo luogo dalle caratteristiche uniche è stato scoperto nel 1997 un mosaico antico, di color nero, bianco e ocra, di forma quadrata esterna e circolare interna, risalente alla metà del XII°.

Si tratta di un quadrato magico, anche detto quadrato del “Sator” per via delle parole che lo compongono.

La scritta del Sator non è proposta come d’abitudine in quadrato, con la presenza di 25 lettere, bensì in cerchio senza variare la sua caratteristica, quella di essere una frase palindroma, ovvero leggibile da ogni direzione.

La simbologia forte dei cerchi, o meglio delle ruote, “rotas”, così chiamate in latino rimandano ad una lettura di continuo movimento/mutamento, nella quale ruota dentro ruota, il nuovo Testamento e contenuto nel Vecchio.

Nella sua chiara e precisa composizione nessun particolare è lasciato al caso, i nodi, simbologia di unione antica tra Dio e l’uomo, i triangoli che puntano a guardare verso due direzioni e soprattutto le lettere:

ROTAS, OPERA, TENET, AREPO, SATOR
che se trovate diposte in quadrato corrispondono all’anagramma Paternoster.

 

Più all’esterno, un’altra scritta in latino parla della chiesa e si traduce come un benvenuto all’interno di essa per chi, in atteggiamento reverente, si presta ad entrare per essere ospitato.

Al centro della rappresentazione, come in un medaglione, spicca chiaro il messaggio del bene che vince il male. Il racconto, tratto dalla Bibbia, vede il momento in cui Sansone lotta e smascella il leone, quindi interpretato come Cristo che combatte il male.

Ma cosa significavano davvero queste lettere e simbologie e cosa c’era al di sotto?
In tutta questa aura di mistero vi è comunque una rflessione ed uno studio sempre aperto.
Scoprite questo luogo con una guida.

 

Vi attendo per una visita guidata ai luoghi meno noti di Aosta!

 

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